3 – Chiostro di Fra Paolino
All’interno del convento venne costruito nel XVI secolo un secondo chiostro minore dotato di un pozzo, lo spazio è oggi comunemente chiamato “chiostro di fra Paolino” in quanto su di esso aggettavano gli ambienti che il Frate utilizzò come bottega per la propria attività artistica. “Figliuolo di M.o Bernardino del Signoraccio dipintore pistoiese” (“Libro dei morti”, fr. Angelo degli Ubertini), fra Paolino entrò a far parte dell’ordine domenicano nel 1503 e dopo essersi formato artisticamente nella bottega del padre si trasferirsi a Firenze cinque anni dopo, legandosi alla scuola del confratello fra Bartolomeo. Diversi anni dopo la morte del maestro, da cui aveva ereditato la conduzione della bottega e tutto il materiale artistico, tornò nel convento pistoiese dove trasferì la bottega e qui rimase fino alla morte, nel 1547. Sul chiostro di Fra Paolino si affaccia, oltre alle officine di lavoro, l’ingresso alla cucina.
Lungo le pareti vengono oggi conservati affreschi e dipinti di varia provenienza, in particolare le lunette del portico della Maddalena, nelle quali è illustrata la leggenda della Santa.